“Non c’è nessuna invasione di migranti o emergenza”, afferma Papa Francesco durante il suo intervento a Marsiglia.
Per Papa Francesco oggi si conclude la due giorni a Marsiglia, insieme al presidente francese Emmanuel Macron. Sul tema migranti, che attualmente appare come un’emergenza più che mai, il Pontefice mostra la situazione da un altro punto di vista: “Marsiglia ha un grande porto ed è una grande porta, che non può essere chiusa”.
Papa Francesco: “No ai respingimenti”
Accolto dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla moglie Brigitte, Papa Francesco lancia un messaggio ai porti chiusi, invitando il Mediterraneo a smettere di essere “un mare mortuum”.
Sulla questione migranti, “due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: ‘invasione’ ed ’emergenza’. Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita“. E quindi l’appello del Pontefice è quello di non chiudere la porta a chi ha bisogno.
“Non c’è nessuna invasione di migranti o emergenza, no ai respingimenti”, aggiunge. Poi Bergoglio prosegue: “Il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza: con una responsabilità europea in grado di fronteggiare le obiettive difficoltà“.
Le difficoltà nell’accogliere migranti
Il Papa ha poi ricordato che Cipro, Grecia, Malta, Spagna e Italia accolgono la maggior parte dei migranti. “Certo, sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà nell’accogliere, proteggere, promuovere e integrare persone non attese, però il criterio principale non può essere il mantenimento del proprio benessere, bensì la salvaguardia della dignità umana“, dichiara.
Tutti coloro che si rifugiano sulle nostre coste non devono essere visti come “un peso da portare: se li consideriamo fratelli, ci appariranno soprattutto come doni”.
Secondo il Pontefice, “contro la terribile piaga dello sfruttamento di esseri umani, la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie a un’accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d’origine”.
Voltarsi dall’altra parte e negare aiuto, “si tramuterà in tragedia domani, quando le future generazioni ci ringrazieranno se avremo saputo creare le condizioni per un’imprescindibile integrazione, mentre ci incolperanno se avremo favorito soltanto sterili assimilazioni. Il mondo ha ‘bisogno di fraternità come del pane’”, conclude Francesco.